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La rimozione dell'appendice aumenta il rischio di Parkinson

Neurologia Redazione DottNet | 09/05/2019 16:26

Chi ha subito l'intervento ha probabilità tre volte maggiori

Le persone a cui è stata tolta l'appendice sono tre volte più a rischio di ammalarsi di Parkinson. E' la conclusione di un vasto studio retrospettivo, condotto dalla Western Reserve University sui dati di oltre 62 milioni di pazienti di 26 paesi, che sarà presentato alla Digestive Disease Week in programma a San Diego in California tra il 18 e 21 maggio.  "Gli ultimi studi sulle cause del Parkinson si sono concentrati su una proteina presente nel tratto gastrointestinale ai primi segni della malattia", commenta Mohammed Z. Sheriff, coordinatore dello studio. Precedenti studi sul legame tra appendicetomia e Parkinson non avevano trovato una relazione, ma in questo caso si è studiato un campione molto più consistente di malati, a cui era stato fatto l'intervento e poi diagnosticato il Parkinson almeno sei mesi dopo.

Hanno così visto che tra 488mila malati cui era stata tolta l'appendice, 4.470 (0,92%) si erano ammalati di questa malattia neurodegenerativa. Dei restanti 61,7 milioni, a cui non era stata fatta l'appendicectomia, solo 177mila (0,29%) si erano ammalati di Parkison. Secondo quest'analisi quindi, le persone cui viene rimossa l'appendice sono tre volte più a rischio di ammalarsi di Parkinson. Una percentuale riscontrata in tutti i gruppi d'età, indipendentemente da sesso o razza. Non è stato invece possibile stimare quanto tempo passa tra l'intervento e la diagnosi. "Questo studio mostra una chiara relazione tra la rimozione dell'appendice e la malattia di Parkinson, ma è solo un'associazione - conclude Sheriff - Serviranno ulteriori studi per confermare questo legame e capire meglio i meccanismi coinvolti". 

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fonte: ansa

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